Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 07/04/2017
Decisi i nominativi per i 78 contratti a tempo indeterminato e i 5 a tempo determinato. Altre 19 assunzioni nel 2018.
Martedì 11 Aprile, a Siena, la firma per l’atto di acquisto che concretizza il risultato dell’asta fallimentare del 22 febbraio u.s.
L’A.D. Cappellini: “Sono voluto essere a Piancastagnaio, accanto a tutti i lavoratori. In una situazione comunque di dispiacere per chi oggi non è assunto, rimane la contentezza di aver restituito da subito il lavoro a 83 persone a cui aggiungere 19 il prossimo anno.”
Giornata a dir poco impegnativa, quella di ieri, 6 Aprile 2017, per “Floramiata”, dove è stata resa pubblica la lista dei 78 nominativi dei lavoratori che verranno assunti mercoledì prossimo da Amiata Flor, il gruppo che si è aggiudicato, lo scorso 22 Febbraio, l’asta di vendita del polo florovivaistico amiatino, dopo il suo fallimento, dichiarato nell’Ottobre 2015.
Martedì 11 Aprile, infatti, ci sarà a Siena, la firma notarile, dell’atto di acquisizione da parte di Amiata Flor che, a partire dal giorno successivo, sarà operativo nella sede dello stabilimento di Piancastagnaio, con in forza subito 78 dipendenti a tempo indeterminato, più 5 a tempo determinato con un contratto, questi ultimi, di almeno tre mesi.
Una giornata intensa, comprensibilmente difficile per tutti, sia per chi ha scelto e per chi, soprattutto, non lo è stato. Un giorno annunciato, amaro, che si è avvicinato su un calendario temuto, ancora non conosciuto, nella scelta di chi assumere sin da subito. Ma anche un giorno di speranze fatte realtà, quella della continuità data a un’azienda che, pur giovane (circa 35 anni), era fallita e con essa i sogni di quasi 130 dipendenti a tempo indeterminato e dei circa 80 a tempo determinato.
Protagonista in questo periodo il management di Amiata Flor (gruppo imprenditoriale costituito da più imprese (la Homleg, Alberto Dainelli – socio di maggioranza, la Giorgio Tesi Group, la Barile Flower Service, e due soci di minoranza operanti nel settore delle energie alternative a e nel florovivaistico), attraverso il suo Amministratore Delegato, Dott. Marco Cappellini, che ricopre il ruolo di Direttore Generale nella Giorgio Tesi Group.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in giornata, e gli abbiamo chiesto come sia andata la difficile giornata di ieri e come si presenterà al rogito notarile dell’11 Aprile.
Dottor Cappellini, ieri è stata la giornata delle scelte. E’ voluto essere a Piancastagnaio, accanto a tutti i lavoratori. Da ieri sera, come naturale che sia in questi momenti così difficili e drammatici, ci sono molte riflessioni sulle scelte relative alle assunzioni.
“Sulle scelte fatte, posso capire la situazione che si è venuta inevitabilmente a creare. Ieri, sono voluto essere personalmente a Piancastagnaio, per parlare con i lavoratori di Floramiata. Volevo stare con loro, tutti loro, in un momento difficile e di cui ne ho sentito l’intensità profonda in questo ultimo mese. Vorrei dire, che tutto non è però finito a ieri, quando abbiamo deciso sulle 78 persone da assumere a tempo indeterminato. Martedì prossimo, 11 di Aprile, quando ci sarà l’atto di acquisizione dell’azienda con l’atto notarile che firmeremo a Siena, verranno assunte altre 5 persone a tempo determinato, raggiungendo da subito, un numero complessivo di 83 assunzioni. Voglio sottolineare che per tempo determinato, s’intende un’assunzione per un minimo di tre mesi e non giorni alterni. Ho promesso a tutti, che, quando assumeremo le persone a tempo indeterminato, cercheremo di farlo, come minimo, per almeno quattro mesi, cosicché, in base alla normativa vigente, riusciranno a prendere circa sei mesi di stipendio.”
Tutto è legato comunque all’accordo sindacale dei giorni scorsi.
“Bisogna ricordare, che, nelle settimane passate, è stato raggiunto un accordo sindacale che prevede l’inserimento di altri 19 lavoratori entro il 2018; vuol dire, che nell’insieme, pur in una situazione così complessa per tutti, non rimarranno a casa poi tante persone rispetto a una situazione, quella al 22 Febbraio, che non dava prospettive per alcuno, se non ci fosse stato l’intervento del nostro gruppo. Certo che siamo rammaricati per la perdita del lavoro da parte di alcuni dipendenti, è una situazione che ci rattrista profondamente. Comprendendo il loro dispiacere, posso dire che le ultime settimane sono state difficili anche per me; il pensiero di scegliere mi ha accompagnato ogni giorno in una situazione interiore difficile, sapendo che ci sono uomini, donne e famiglie coinvolte.”
Sono stati mantenuti i criteri delle scelte?
“La scelta che, come detto più volte, è stata fatta sulla professionalità, su una serie di indicazioni e di dati incrociati tra se, così da delineare un quadro per comporre poi l’organigramma, basato sul piano industriale; il tutto, è avvenuto anche attraverso apposite riunioni a cui ho partecipato. Sicuramente, in questi momenti, è possibile commettere errori e, sicuramente, si sarà sbagliato verso alcune persone. Però voglio dire che il nostro contratto, prevede un periodo di prova che ci darà la possibilità di capire, nei prossimi mesi, gli eventuali errori commessi, la correttezza delle scelte o la necessità di rivederle. Indipendentemente da questo, oltre a quelle immediate, ci saranno, come suddetto, 19 assunzioni entro il prossimo 2018.
Al termine della giornata di ieri, durante le 6-7 ore che siamo stati insieme, tutti noi, ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno, e, soprattutto, i volti dei 78 dipendenti che firmavano il contratto di lavoro; questo, pur in una giornata così difficile, mi ha dato una grande soddisfazione; interiormente, ieri, ho pensato che, con quel che si potesse fare al momento, di aver restituito un lavoro a 83 persone, sin da subito.”
Dottor Cappellini, sono situazioni difficili anche sotto altri aspetti. Ha ricevuto pressioni o suggerimenti per l’assunzione di qualcuno?
“Sul fatto di aver ricevuto suggerimenti su dei nominativi, rispondo che più che “suggerimento”, ho chiesto personalmente di confermare o meno alcune mie valutazioni relativamente a 5/6 elementi, di cui dovevo, per una questione meramente imprenditoriale, capire in maniera più approfondita alcuni aspetti professionali e di esperienza. Mi dispiace che in questi giorni si sia data la colpa ai vari responsabili di reparto. Comprendo benissimo che una persona ci possa rimaner male, ma ci si faccia anche un esame di coscienza se effettivamente ci si ritenga migliore di chi è rimasto e quindi considerarsi tra i 19 suddetti.”
Ci sono lamentele circa il fatto che alcune famiglie hanno due lavoratori e in alcune, l’unico non rientra tra gli immediati assunti
“Esiste un solo caso di una famiglia con due dipendenti rimasti in Floramiata. S’è pensato di scegliere le persone migliori in base all’organigramma che s’è predisposto. Tra queste, ho saputo per caso proprio ieri, c’è una coppia, marito e moglie, dove, secondo il mio punto di vista, il marito, in relazione alla professionalità ricercata, è tra i primissimi dell’azienda, così come la moglie tra i colleghi del suo reparto. Non potevo non prenderli in considerazione perché marito e moglie, ma dovevo sceglierli, con mia diretta responsabilità, in quanto imprenditore e per il bene dell’azienda che devo amministrare.”
Ha sempre avuto un buon rapporto con i sindacati. Quale i loro atteggiamento nella giornata di ieri? Ci sono state pressioni da parte loro?
“La ringrazio per questa domanda. I sindacati, han fatto un bellissimo lavoro in queste settimane, stando, anche ieri, sempre accanto ai propri iscritti, in ogni momento della giornata, fino alla firma del contratto del lavoratore. In particolar modo, ieri non hanno mai detto nulla, mostrando atteggiamento propositivo sulle importanti cose fatte, tenendo conto di quel che si era deciso proprio con l’accordo sindacale firmato nei giorni scorsi. Sono stati ben contenti di come siano andate le cose. Devo anche dire che non hanno mai fatto pressioni, neanche in relazione al numero dei lavoratori rappresentati. Ieri nessuno era a conoscenza dei nomi degli assunti, compresi i sindacati; nella sostanza, se li son trovati lì e debbo dire che la loro è stata una partecipazione positiva perché non hanno obiettato su alcun nome, comprendendo la situazione e le volontà della nostra azienda.”
In ogni nostro colloquio Dott. Cappellini, ha sempre avuto un pensiero per i lavoratori.
“Per chi oggi è fuori, sono intimamente dispiaciuto, mi creda. La mia scelta viene anche da una situazione teorica, fondata su alcune esperienze, da pareri e dati incrociati e, ricordo sempre, sulla base dell’organigramma fatto. Però rimane, pur in questa situazione comunque di dispiacere, la contentezza di aver restituito il lavoro a 83 persone da subito: 83 famiglie che il 22 Febbraio scorso, erano concretamente rimaste senza lavoro, a cui, con l’assunzione, verrà dato il doppio di quello che hanno percepito in questi mesi.
In tanti mi han detto di sperare di essere all’altezza; ho risposto loro di sperare di essere io all’altezza. La situazione è molto complessa, dobbiamo mettercela tutta, specialmente noi, spiegando a tutti i nostri collaboratori, quel che bisogna fare per il bene di un’azienda che vuole essere diversa e protagonista del mercato assieme a loro, “
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