Amiatanews (Marco Conti): Castel del Piano 08/09/2016
Il Capitano Bernardini, regala alla sua seconda vittoria consecutiva, il terzo cencio in tre anni della Contrada del Poggio.
Giuseppe Zedde concede anche lui il bis a un solo anno di distanza con una Resolza più forte degli imprevisti, con una mossa vincente e quattro giri sempre in testa.
Un’ora circa per una mossa “indecisa” da parte di Gennaro Milone e un’interruzione per calcio alla stessa Resolza da parte del cavallo del Borgo, messo dietro al dal canape per precauzione. Ammonizione per Pusceddu nel Monumento, giunto secondo davanti alla rivale, con le Storte in corsa solo nel primo giro.
La Contrada del Poggio vince questa edizione del Palio di Castel del Piano 2016, trionfando, con merito, al termine di una corsa gestita in maniera magistrale da Giuseppe Zedde sul cavallo Resolza, ritenuto, ingiustamente dai più, il meno forte dei quattro mezzo sangue che hanno disputato questa edizione del Palio amiatino. Un tris con altrettanti bis, anzi quattro bis, per la Contrada di Piazza Colonna: tre Palii vinti consecutivamente negli ultime tre anni: due Palii consecutivi per il Capitano ed ex fantino Stefano Bernardini, due Palii consecutivi per Giuseppe Zedde, due Palii consecutivi per la stimata Presidente Sarah Ferrucci e due Palii per una stalla sempre all’altezza.
Un Palio meritato, che non esitiamo a definire un Palio alla “Gingillo”, dove il fantino senese, è riuscito a mettere insieme tutte le sue caratteristiche e le virtù tecniche e passionali, nei quattro giri della pista di Piazza Garibaldi, con un’intelligente mossa e un’attenta gestione di Resolza, dopo un’ora e venti di attesa prima dell’attimo giusto e dopo che la cavallina aveva subito una ferita per un calcione rimediato involontariamente da Parledi, montato da Antonio Siri per il Borgo.
Una mossa che ha probabilmente scontentato più di una Contrada, visto un atteggiamento un po’ personalistico da parte del mossiere Gennaro Milone, che, a dire il vero, nei due giorni precedenti, si era mostrato attento e puntuale nell’abbassare il canape, senza troppo parlare nel momento più delicato della corsa, ovvero, la mossa.
Un “No…no…” quello detto dal mossiere, che ha quasi sicuramente disorientato alcuni fantini (Pusceddu in particolare), ad eccezione proprio di Giuseppe Zedde, che, non sentendo scoppiare il mortaretto (a dire il vero non era scoppiato nella prima mossa invalidata), ha, giustamente e intelligentemente tirato a dritto, mentre gli altri si decidevano a farlo qualche istante dopo, perdendo, sin da subito, quella lunghezza di distanza dal Poggio e portandosela dietro per almeno un paio di giri. Una mossa dove Valter Pusceddu col potente Quattro Mori aveva fiancato per primo, assieme a Giosuè Carboni sul favorito Quasimodo di Gallura, lasciandosi dietro proprio il Poggio e lo svantaggiato Borgo. Ma questo non deve in alcun modo togliere meriti a Giuseppe Zedde ma, anzi, i meriti dovrebbero essere aggiunti, visto che “Gingillo” ha comunque fatto il suo e, nei quattro giri, ha saputo gestire il suo cavallo in maniera intelligente, comprendendo che al quarto giro, Resolza sarebbe calata. E così è stato, ma lo è stato per tutti e, dunque, il buon Gingillo, che a Castel del Piano sembra aver trovata una dimensione ideale, ha portato alla vittoria il Poggio che vince il suo terzo Palio consecutivo, precedendo in fila indiana Monumento, Borgo e Storte, realizzato proprio da una sua Contradaiola, quella Maria Palma Gangemi, che abbiamo visto piangere emozionatissima, quando, subito dopo la corsa e il ringraziamento alla Madonna delle Grazie, le è stato consegnato il “suo” Palio per ringraziamento e complimento.
Un Palio che tecnicamente, proveremo a raccontare nei prossimi giorni, ma che, ha mostrato, dopo alcuni anni, più che una buona prova di se stesso, coi quattro Capitani che hanno scelto interessanti soggetti, in un indubbio equilibrio di forze, dandosi appuntamento proprio alla mossa, dove, tutti sapevano, si sarebbe deciso questo Palio 2016. Una mossa, che ha visto penalizzata la Contrada del Borgo, fatta indietreggiare e tenuta allo steccato, per lo scalciare di Parledi, ritenuto eccessivo e pericoloso da parte del Magistrato delle Contrade e delle Capitanerie. Una decisione dovuta anche al fatto della ferita, leggera al punto di poter correre, che Parledi aveva causato sotto il petto di Rosalza. Una mossa che abbiamo detto, da rivedere con calma da parte di tutti, con riflessioni opportune per un momento quasi determinante nel Palio di Castel del Piano, viste le caratteristiche della pista, che non rende agevole il sorpasso tra il cavalli.
Dunque, grandi meriti alla Contrada del Poggio, che, al di là delle dimensione e del numero di abitanti, è indubbiamente “grande” per le prestazioni vittoriose degli ultimi anni, merito di una Capitaneria, di un Presidente e di una Dirigenza che han saputo gestire una Contrada che ha trasformato il bisogno di vittoria in un gusto per la vittoria, e che oggi, può sicuramente considerarsi “padrona” di un Palio senza motivo di discussione. Un tris di vittorie dove la scelta su Giuseppe Zedde ha avuto un valore determinante e dove, la fedeltà nel lavoro di un’ottima stalla e di veterinari affidabili e preparati, è riuscita sempre a portare competitivi i pur ottimi cavalli giunti in Piazza Colonna.
Per le altre Contrade, tutte, è il momento della riflessione che, nell’accettare la vittoria, deve soprattutto far comprendere i propri errori, pur piccoli e involontari; il Palio è anche questo.
Castel del Piano, grazie al lavoro delle Contrade, dell’Amministrazione Comunale, del Magistrato delle Contrade, di tutti coloro che hanno ruolo nell’organizzazione e della cittadinanza, si è ben mostrato alla nostra modesta opinione.