Pubblichiamo questo comunicato stampa emesso in data odierna, 18 marzo 2025, dal gruppo consiliare di minoranza “Oltre il ponte” al Comune di Piancastagnaio. La tematica principale è quella del teleriscaldamento, in particolare su tempi, costi e tariffe del servizio, con forti critiche alla gestione da parte dell’amministrazione comunale.
“Si è svolta il 14 marzo la partecipata assemblea pubblica organizzata dal gruppo di minoranza Oltre il Ponte. Tanti i punti trattati su uno dei temi più caldi che l’Amministrazione è chiamata a gestire. In molti si stanno infatti interrogando su alcuni aspetti critici: in primis la progettazione e, non meno importante, i recenti aumenti di tariffa che potrebbero non arrestarsi a quelli recentemente deliberati dalla Giunta guidata da Capocchi.
Il gruppo ha da subito chiarito l’opportunità di estendere la rete di teleriscaldamento a parti sempre più ampie del paese e poterla offrire come alternativa sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico, agli impianti tradizionali sia ai residenti che alle imprese e alle attività commerciali.
Ma Oltre il Ponte si interroga, stante la bassa densità abitativa ad esempio del centro storico, se l’Amministrazione abbia svolto un’analisi attenta del quadro economico dell’opera e se, almeno, abbia avviato una campagna di preadesione.
Così non pare a allora i cittadini venerdì si sono chiesti: chi pagherà se nel centro storico pochi utenti si allacceranno? Su chi ricadranno i prevedibili imprevisti? Verrà migliorata tutta la rete dei sottoservizi o ci si limiterà al teleriscaldamento? Cosa accadrà se si perderanno i fondi del PNRR?
La maggioranza si nasconde dietro comunicazioni ufficiali lacunose e comunicati Facebook senza possibilità di commento, che non lasciano ai cittadini nessuno spazio per chiarire dubbi ed esprimere perplessità: spetta allora anche a Oltre il Ponte sollevare alcune questioni quali il dilatarsi dei tempi dei lavori, il complicarsi della gestione dei cantieri e il lievitare dei costi che si sono verificati fino ad ora, tendenza che purtroppo prevediamo confermarsi anche in futuro.
VIGILARE SULL’AUMENTO DI TEMPI E COSTI
Ci teniamo a specificare che quello che siamo andati a riferire sono notizie apprese dagli uffici preposti e dagli atti passati in giunta e consiglio comunale. Stiamo cercando da tempo di ottenere documentazione più completa e aggiornata sugli stati di avanzamento dei lavori, sulle ditte coinvolte e sulle tempistiche inizialmente e attualmente previste, nonché sulla composizione e sui motivi dell’aumento dell’attuale tariffa, ma alcune delle nostre richieste sono ad oggi ancora inevase.
È fondamentale per noi vigilare sull’avanzamento dei lavori, anche perché molti sono stati fino ad oggi gli errori di gestione e gli intoppi che hanno provocato aumento dei costi e dei tempi, del quale l’attuale Sindaco con delega ai lavori pubblici (ed ex vice sindaco con la stessa delega) non sembra voler rendere conto ai cittadini.
In campagna elettorale siamo stati accusati che, se eletti, non saremmo stati in grado di gestire una così complessa rete di lavori e poter portare a termine entro il 2025 i lavori necessari a ricevere i fondi PNRR. Curioso ricevere queste accuse da chi ha accumulato un ritardo di 4 anni sulla realizzazione del primo lotto (diventato poi solamente primo stralcio) che doveva essere completato entro i primi mesi del 2020, con un aumento dei costi stimato intorno ai 600.000 euro.
Non siamo in grado di dire ad ora quale sia il ritardo accumulato e i costi maggiorati dei restanti stralci ma le tempistiche sono già molto dilatate (lunedì 17 marzo prenderanno avvio i lavori nel centro storico che sarebbero dovuti iniziare a giugno 2024).
TELERISCALDAMENTO NEL CENTRO STORICO E INCAPACITÀ POLITICA DI PROGRAMMAZIONE
Sotto l’aspetto finanziario, il completamento della rete è stato finanziato per 4,6M con fondi PNRR e per 5,9M con l’accensione di un mutuo trentennale. È molto grave che un comune come Piancastagnaio – che negli ultimi 10 anni ha ricevuto 20 milioni dall’Enel – non sia riuscito a utilizzare una percentuale di quelle entrate per realizzare, almeno in parte, la rete di teleriscaldamento, dovendo ricorrere ad un ingente mutuo trentennale (come per altro accaduto per altre opere come l’acquisto degli ex Furzi, la pista dei cavalli e l’adeguamento sismico degli ex Geometri). È L’ORA DI PIANO non ha realizzato alcunchè: stante i mutui, le opere ricadranno infatti sui futuri 4 Sindaci e sulle future generazioni di contribuenti! Se in aggiunta a ciò si somma il rischio concreto di perdere il PNRR per i ritardi accumulati nel cantiere del centro storico, la cosa diventa gravissima. Sembra quasi l’attuale maggioranza si culli sugli allori dei nuovi ventennali accordi ENEL. Forse l’idea è che, se si perde il PNRR, l’ammanco verrà coperto dai nuovi finanziamenti. Scorda però Capocchi che quei soldi sono del territorio tutto, anche di chi non è allacciato e dovrebbero essere utilizzati se mai a ripianare i mutui di cui sopra, rendere la tariffa pressochè azzerata e compensare i territori non serviti. Solo così le compensazioni potranno dirsi utilizzate per, appunto, compensare il territorio geotermico. Di certo non dovranno servire a mascherare una sciagurata gestione amministrativa!
otto l’aspetto progettuale poi, la maggioranza ha finora sempre confermato l’impossibilità di portare il teleriscaldamento al Saragiolo a causa degli elevati costi e difficoltà tecniche a fronte di un utenza ridotta, ma senza produrre studi di fattibilità tecnico-economica a sostegno di questa posizione. Queste stesse criticità non hanno impedito invece il progetto del centro storico dove non è stata fatta una campagna di preadesione. Perchè ciò che è impossibile a Saragiolo diventa fattibile nel centro storico?
Certo, la rete potrebbe giocare un ruolo importante in un progetto complessivo di rilancio delle residenze e delle attività commerciali nel centro storico, ma non può certo essere l’unico fattore e ad ora, a 2 anni e mezzo dalla progettazione della rete, ancora non esiste un piano per questo rilancio. Nel centro storico i lavori potevano poi costituire un’occasione eccezionale per intervenire massicciamente nella razionalizzazione e ammodernamento di tutti i sottoservizi (fognature, divisione acque chiare e acque scure, fibra ecc.) che sono anch’essi parte dell’infrastruttura fondamentale per il rilancio del centro storico, ma non è ancora stata spiegata, né a noi, né alla cittadinanza l’assenza di questo tipo di programmazione. Nè è stato detto se è stata presa in considerazione l’ipotesi di utilizzare le gallerie fognarie del centro storico (che pare abbiano un altezza di almeno 1mt) come cavidotto per tutti i nuovi servizi. Il rischio, oltre a quello concreto di un cantiere difficilissimo e pieno di imprevisti, è che poche persone si allaccino e che quindi la rete sia sovradimensionata, risultando un onere aggiuntivo per tutti gli utenti e per l’amministrazione comunale che è proprietaria dell’impianto. Denunciamo per questo una grave incoerenza nell’operato della presente e passata maggioranza e una incapacità politica di programmazione, che dovrebbe essere alla base si chi si assume l’onere e l’onore si gestire la cosa pubblica.
IL PROBLEMA DI UNA TARIFFA EQUA
Il teleriscaldamento costituisce un servizio a domanda individuale, il che prevede che i costi del servizio dovrebbero essere ripartiti unicamente fra i fruitori. Il Comune, che ha il dovere di decidere il sistema tariffario, non dovrebbe né guadagnare né perdere dalla gestione del servizio e contemporaneamente garantire una tariffa equa a tutti gli utenti. Per assicurare che questo avvenga è necessario che ci sia un piano economico-finanziario ben strutturato del quale, se esiste, non siamo ancora riusciti a prendere visione.
Siamo estremamente preoccupati dalla mancanza di trasparenza sui costi totali della gestione del sistema, che dovrebbero essere coperti dalla tariffa. Li abbiamo richiesti più volte senza ricevere alcuna risposta esaustiva.
uesta amministrazione non è quindi in grado di garantire che la passata e l’attuale tariffa siano adeguate a garantire l’equilibrio finanziario dell’operazione.
Altra criticità è il mancato addebito in bolletta della quota fissa, prevista dal regolamento approvato il consiglio comunale nel 2019.
Questa quota è stata fissata in rapporto al volume da riscaldare e diminuisce all’aumentare del consumo fino ad esaurirsi, ed è fondamentale per coprire tutti i costi fissi di gestione della rete.
CONCLUSIONI
Il nostro ruolo di minoranza ci impone di denunciare e portare a conoscenza di tutta la cittadinanza l’estrema incapacità di programmazione e gestione della cosa pubblica con cui questa amministrazione, in perfetta continuità con la precedente, continua ad operare.
Non abbiamo alcun potere a questo punto di condizionare la programmazione dell’opera ma, anche forti del confronto avuto con i cittadini, questo è quello che ci impegniamo a portare avanti nei prossimi mesi:
- Vigilare sull’avanzamento dei lavori, il dilatarsi dei tempi e aumento dei costi;
- continuare a chiedere all’amministrazione dettagli sul piano economico finanziario dell’intera operazione e sulla gestione della tariffa;
- chiedere all’amministrazione che nella definizione degli accordi con Enel che avverrà nei prossimi mesi sia chiesto di destinare parte delle risorse alla copertura del completamento della rete per annullare, o almeno ridurre drasticamente, il mutuo contratto;
- chiedere che, sempre come parte degli accordi Enel, venga ceduta gratis al comune la quota calore (come già fatto da altri comuni geotermici);
- favorire un confronto fra tecnici locali, tecnici comunali e commissione paesaggistica per arrivare ad un regolamento chiaro per gli allacci alla rete nel centro storico;
- spingere l’amministrazione comunale a trovare soluzioni per la compensazione di quei cittadini che non possono allacciarsi alla rete di teleriscaldamento”.
Gruppo Consiliare Piancastagnaio Oltre il Ponte